Il cofanetto rosso parte 2

Nella mente di Leonardo cominciò a farsi strada l’idea delle messe nere. Ogni tanto se ne parlava tra colleghi all’intervallo del pranzo e la polizia aveva già fermato qualche drogatello con un galletto decapitato in mano. Una volta avevano notato un viavai di autisti dell’ATAC nel riquadro dei caduti dell’ultima guerra, poi si era scoperto che una prostituta slava riceveva i clienti in una tomba di famiglia abbandonata vicino all’ingresso di piazzale tiburtino.

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Il cofanetto rosso parte 1

Il sole declinava rapidamente dietro i palazzi intorno alla Stazione Tiburtina. Il fresco tramonto autunnale filtrava tra i cipressi e le cappelle del Reparto ex-civili. L’asfalto dei vialetti cominciava a farsi umido. Leonardo affrettò il passo e si diresse nel suo ufficietto. Doveva cambiarsi subito d’abito e correre alla stazione a prendere il regionale per Poggio Mirteto. Se l’avesse perso avrebbe dovuto aspettare una buona mezz’ora e non gli andava proprio di ciondolare per la Stazione Tiburtina. Proprio quel pomeriggio di novembre si era trattenuto a pulire un mausoleo abbandonato al Pincetto e si era fatto tardi.

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Autori per il Giappone

Una bellissima iniziativa di cui ci sentiamo in dovere di parlare immediatamente è quella promossa da diversi autori italiani che, insieme a molti illustratori famosi, hanno deciso di mettere la loro arte a disposizione di tutti e in modo gratuito per raccogliere fondi da destinare all’aiuto dei bambini giapponesi colpiti dal terribile sisma del giorno 11 marzo 2011.

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Tra sogno e realtà di Vilma Serapiglia parte 1

“Vilma Serapiglia, mamma a tempo pieno presso i miei figli…”, così si descrive questa simpatica amica di www.warlandia.it sul suo profilo FACEBOOK. Inizia oggi una collaborazione nella scrittura di racconti che pubblicheremo sul nostro sito a puntate. Il racconto di oggi è Sospesa tra sogno e realtà ed è un po’ fuori periodo perché natalizio. A me è piaciuto e ho voluto condividerlo con tutti voi.

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Knazi e la foresta parlante COMPLETO

Knazi si svegliò all’alba come era solito fare. Le foglie dell’albero in cui aveva ricavato la sua casetta si erano insolitamente ingiallite e stavano morendo. Il piccolo gnomo si lavò il volto con una goccia di rugiada e prese da un incavo nel tronco dell’albero un sacco di tela dove aveva conservato un pezzo di torta di acero: una vera leccornia per uno gnomo.

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