Oggi vi racconto le mie impressioni sul romanzo L’altra anima della città della bravissima Francesca Cappelli autrice di racconti (Bestie d’Italia volume secondo), insegnante, cantante, una persona che mi incuriosisce moltissimo. Ancora un volume di NPS EDIZIONI.
Elia Chiari vive a Firenze ed è all’ultimo anno delle scuole superiori. È un ragazzo intelligente, ma ribelle. Suona in una improbabile rock band, ama infrangere le regole e sfidare l’autorità. Elia è, però, una bella persona con un animo sensibile e una grande passione per la storia.
La sua migliore amica è Ginevra: studentessa modello che lo trascina verso gli esami di maturità aiutandolo e costringendolo a dedicare del tempo anche alle cose importanti come lo studio.
Un giorno Elia incontra una donna anziana che sembra chiedere aiuto con lo sguardo. Gli altri passanti la ignorano, ma Elia ricambia il suo sguardo. La donna lo avvicina e lo ferisce al petto in modo lieve. La sua non è, però, una vera aggressione, ma un rito magico per passare su Elia tutti i suoi ricordi e la memoria delle città.
Dopo essere stato ferito Elia scopre di vedere cose che altri non vedono. La realtà è multiforme e nello stesso luogo coesistono diverse versioni di Firenze. Alcune del passato, altre del futuro, altre che esistono in realtà parallele. Elia diviene una MEMORIA, una persona in grado di ricordare tutto quello che riguarda le città e le loro diverse versioni. Dall’esistenza delle memoria dipende da continuità dell’esistenza delle città stesse. L’altra anima della città è proprio questa intreccio di realtà parallele, storia e storie personali che danno un senso all’esistenza stessa.
L’esistenza delle città è in pericolo. Il nemico vuole uccidere tutte le memorie per rompere il delicato equilibrio che permette l’esistenza di tutte le realtà. La Firenze di Elia, quella che per lui era l’unica realtà, è chiamata La Madre è un ruolo centrale nel mantenere il tessuto inter dimensionale integro.
Il Raduno dei Magici Fiorentini ha il compito di preservare le Memorie e fare in modo che trovino sempre un erede prima di morire. Composto da persone diverse, spesso anche in forte contrasto fra loro, il Raduno ha lo scopo di tenere in vita tutte le città in ogni dimensione. L’arroganza e la corruzione sembrano la stessa che spesso si vede nel nostro mondo politico. Questa scelta non permette di identificarsi con il Raduno come ci fossero due buoni contro cattivi.
Alcuni personaggi sono davvero rimasti nel mio cuore. Fra tutti Damiano: variopinto è la parola con la quale lo descriverei.
La narrazione dei luoghi mostra una vera passione per la città di Firenze da parte di Francesca Cappelli che è toscana. La scelta di inquadrare i personaggi in una fascia d’età scolastica mi richiama alla mente il ruolo educativo che Francesca Cappelli ricopre in qualità di insegnante. Anche l’amore per i libri e la narrazione in sé vengono fuori dalle belle pagine del romanzo.
Le professoresse della mia vita (mia moglie e mia suocera) vivono per la scuola in un modo unico. Le insegnanti, più in generale, non sono impiegate statali, ma devote amanti del loro ruolo. Dedite, concentrate, in pensiero per i propri studenti, non mollano mai finché è in loro potere aiutare gli allievi.
Gli avversari credono fermamente che la cultura non debba essere per tutti. Vogliono eliminare l’equilibrio esistente per sostituirlo con uno nuovo.
“Condannarla? No, Aida, non hai capito. Nessuno di voi ha capito. Non la sto condannando. La sto salvando dalle mente mediocri, dai pavidi, dagli ignoranti e da tutti quelli che credono di avere diritto ad abbeverarsi alla cultura senza averne i mezzi”….
Citazione da L’altra anima della città pagina 217
Un romanzo unico, scritto in modo chiaro e fluido. Un pensiero interessante che fa scontrare due logiche opposte: quelli che pensano che la cultura, la bellezza e la memoria siano salvifiche per tutti contro quelli che vogliono precludere il diritto alla bellezza a chi, secondo loro, non lo merita.
Francesca Cappelli è anche una musicista. Suona la chitarra e canta con una voce che mi colpisce particolarmente. Ha scritto una sorta di colonna sonora di accompagnamento al libro.
Immagino di avervi incuriosito a sufficienza. Spero che leggiate L’altra anima della città e che lo amiate almeno quanto l’ho amato io.