IL PALADINO – Capitolo 15- Naemor cade

Il volo sulle terre di Azeroth fu mozzafiato. Dall’alto del mio grifone vidi paesaggi sconosciuti, diversi da quelli di Lordaeron e che non pensavo potessero esistere. Iniziando dalla verdeggiante foresta Elwynn, foresta così pura in cui a stento riconoscevo i vecchi boschi che un tempo, puliti e non corrotti, popolavano Lordaeron. Volammo sulle montagne Redridge, e sulle Swamp of Sorrow, paludi del dolore, finchè non atterrammo a Nethergarde, nelle Blasted Land, chiamate anche terre dannate, per il loro passato funesto.

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IL PALADINO – Ritorno a Stormwind

“Stormwind??” chiesi esitante.
Ci eravamo teletrasportati in piazza in pieno giorno, e molti abitanti che mandavano avanti la loro giornata rimasero sbalorditi da quell’improvvisa apparizione: un grifone addormentato, un soldato con la corazza bucata, e una maga con i vestiti in subbuglio e in generale malcurata che piombavano nel bel mezzo della giornata.

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Il Paladino cap. 10 – Ritorno alla origini

La sera era calata sulla foresta: i raggi della luna, tuttavia, non riuscivano a penetrare tra le selve, e irradiare le piante e gli esseri viventi che vi abitavano. Settembre era ormai arrivato, anche se il caldo non si era ancora calmato. Era una foresta in parte corrotta dalla legione: vi si prendeva cura un ordine di Druidi Tauren, amanti delle piante e degli animali.

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Il Paladino cap. 9 – La quarta guerra

Il sole appena sorto, non riusciva ancora a penetrare attraverso i rami dei fitti alberi corrotti. Ecco la foresta delle Eastern Planguelands: un enorme ammasso corrotto di alberi che crescevano ormai in modo disordinato, e anche molto più velocemente del normale, per chissà quale magia oscura. Qui, alle porte di Hearthglean, di prima mattina si avventurava un ramingo.

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Il Paladino cap. 6 – L’erede

Il sole splendeva lungo la banchina della città. Il molo era, al solito, deserto e la spiaggia, soprattutto in quel periodo, invogliava le molte sentinelle di guardia a mollar le armature e tuffarsi. Ma il loro lavoro non glielo concedeva…Quel giorno poi, sembrava essere tutto più invitante del solito: il sole che emanava caldi raggi di sole, la sabbia gialla come non mai e il mare cristallino e piatto con i gabbiani che volavano spensierati.

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