Intervista a Linda Talato (scrittrice!)

Rubando le informazioni direttamente dalla pagina DELOS DIGITAL due parole su chi è Linda Talato:

Linda Talato è nata e cresciuta a Piove di Sacco, in provincia di Padova. Laureata in Scienze Politiche all’Università di Padova, lavora in ambito commerciale e nel tempo libero scrive e collabora con la rivista online Sugarpulp Magazine, nella sezione dedicata alla critica letteraria. Oltre a Case Study One, ha pubblicato anche Perpetual Life One sempre con Delos Digital, collana Distopyca, e Alienazione, racconto scritto a quattro mani con Vincenzo Romano e contenuto nella raccolta Oltre lo Specchio, edita da Dark Zone Edizioni e patrocinata da Amnesty Italia.

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Napoleonardo: Linda Talato, scrittrice! Suona bene?

Linda Talato: Direi di sì! Qualcuno dice che finchè non lo fai di professione, è meglio definirsi autore… Beh, a me piace essere ambiziosa, quindi direi che sì, sicuramente è una professione a cui aspiro, e spero arriverà presto un giorno in cui potrò definirmi scrittrice a tutti gli effetti! 😊

Linda Talato scrittrice
Linda Talato scrittrice

Napoleonardo: Di te so che sei una giovane autrice (tu insisti nel dire che non sei poi tanto giovane…) e che hai pubblicato due libri di cui abbiamo già avuto il piacere di fare la recensione: Perpetual Life One e Case Study One entrambi con DELOS DIGITAL! Arriverà un terzo volume o cambierai soggetto?

Linda Talato: Sull’onda del mondo perpetuo, sicuramente arriverà una terza storia che ho già cominciato a scrivere. In realtà ne ho in mente anche una quarta, ma sempre quel qualcuno della risposta sopra dice che finchè non le hai scritte, meglio non contarci. Io invece sono abbastanza ottimista in questo, e credo proprio che arriveranno! Certo impossibile dire in quanto tempo, ogni storia ha una vita propria e si prende il tempo che deve.

Cambiando soggetto, invece, ho pronto un romanzo scritto a quattro mani con il mio alter ego letterario Vincenzo Romano, che proprio mentre parliamo dovrebbe essere in viaggio verso – spero – la scrivania di qualche editore. In questo caso si tratta di fantascienza psicologica, e per quella storia siamo entrambi molto ambiziosi (sembra sia un peccato mortale per gli aspiranti scrittori hahah!😉) e abbiamo pensato di lasciar fare a un’agenzia letteraria. Vedremo come andrà a finire, sicuramente Warlandia sarà tra i primi a saperlo in caso ci fossero buone notizie!

Napoleonardo: Come ti è venuta in mente l’idea dei PERPETUI?

Linda Talato: Eh… e chi lo sa! 😂😂😂 Nel senso che – chi scrive mi capirà – spesso le idee dietro alle storie vengono dalle riflessioni più disparate, che magari nulla c’entrano, e poi da cosa nasce cosa, un’idea tira l’altra, e ti ritrovi catapultato in un mondo immaginario a sentire i tuoi personaggi parlare tra di loro. Certo, l’idea della vita eterna mi tormenta da un po’. Io sono una che farebbe di tutto e spesso mi ritrovo a pensare che una vita davvero non sarebbe sufficiente…

DELOS DIGITAL - I libri di Linda Talato
DELOS DIGITAL – I libri di Linda Talato

Napoleonardo: Hai paura di morire?

Linda Talato: moltissima. Sono ipocondriaca, terrorizzata dal dolore fisico, dalle malattie e dalla morte praticamente da sempre. Ogni volta in cui mi capita di sentire quello stereotipo per cui le donne hanno un’alta tolleranza al dolore fisico, sono coraggiose e sopportano ogni genere di dolore e di pericolo anche mortale, magari per amore, io mi ritrovo sempre a pensare che… beh, devo per forza essere un uomo a questo punto, altrimenti non si spiega!! 😂😂😂😂

Napoleonardo: Ci sono autori di fantasy, fantascienza, horror, noir, harmony…tu come ti definiresti? Non dirmi che non lo sai!

Linda Talato: In realtà, più che in un genere, io mi sento in una voce. La mia voce narrante credo sia abbastanza percepibile da una storia all’altra anche quando cambio genere – come è successo proprio con Case Study One – e non mi piace fossilizzarmi su un solo genere, ma farmi portare dalla storia: è lei che comanda e che decide dove vuole andare a parare. Comunque credo che il filo conduttore sia sempre la chiave psicologica e le riflessioni sui concetti sociali

Napoleonardo: Con il tuo secondo libro, Case Study One, volevi creare una situazione emotiva forte nel lettore? O sono solo io che mi emoziono facile?

Linda Talato: con Case Study One ogni cosa è stata creata e studiata a tavolino: dalla trama ai personaggi, ai dialoghi… tutto era pensato per andare in una certa direzione e per ricreare un certo tipo di ambientazione e di messaggio. Come ho già detto in altre interviste, è stato proprio un esperimento. L’idea iniziale è nata molto tempo fa, molto prima che uscisse Perpetual Life One. Volevo un personaggio che parlasse dal carcere. Inizialmente Dangerous Smith era una donna, peraltro. Poi riflettendoci ho pensato che già c’era un personaggio femminile negativo nel mio mondo – Shiyra Naru – quindi ho deciso di non ripetermi e “la cattiva” è diventata “il cattivo”. Un personaggio creato a tavolino da un dialogo che ho avuto proprio con la mia editor, un bel po’ di tempo fa. Si parlava dei cattivi nelle storie, lei faceva riferimento a quei cattivi affascinanti, in cui il lettore o lo spettatore si identifica, un po’ come quelli dell’universo Marvel per intenderci. Io invece volevo un cattivo talmente negativo che per il lettore fosse quasi impossibile identificarsi e sviluppare empatia, subirne il fascino… Così è nato Dangerous, un personaggio talmente inverosimile da essere quasi caricaturale. Anche dal punto di vista estetico, peraltro. Dangerous è brutto, fisicamente sproporzionato… Forse a qualcuno di meno giovane come me verrà in mente un fantastico Danny De Vito nei panni del Pinguino di Batman.

Volevo vedere se anche un cattivo così avrebbe reso… Beh, saranno i lettori a dirlo.

Poi, volevo un contesto aziendale claustrofobico, e in questo la Reklaytek si sposava perfettamente: un impero asettico e ipertecnologico in cui all’interno succede di tutto. Ho scelto il contesto aziendale perchè spesso si parla di manipolazione mentale nelle relazioni sentimentali, tra partner, e io non volevo ripetere concetti già resi in altre storie, volevo trovare una chiave di lettura originale.

L’ambiente da “grande fratello” creato dalle telecamere, invece, è figlio del periodo in cui stavo leggendo Orwell! Mi ha colpito moltissimo la sensazione di controllo claustrofobico resa in 1984, e mi sarebbe piaciuto provare a riprodurla anch’io. Anche qui, se ci sono riuscita o meno saranno i lettori a dirlo.

Napoleonardo: Hai mai letto qualcosa di veramente forte che ti ha turbato anche dopo aver finito il libro, lasciandoti un senso di inquietudine latente?

Linda Talato: c’è stato un libro che mi ha fatta piangere, l’unico credo: I ragazzi della via Pal. Forse sorriderete, e lo farete ancora di più quando vi dirò che l’ho letto da adulta!😂

Napoleonardo: Hai un autore o un libro che ti hanno fatto scattare la molla dello scrittore?

Linda Talato: no, la molla mi è scattata anni fa, parlando con un amico che aveva appena scritto un saggio sull’adolescenza – lui è un formatore – e mi spiegava di come lo aveva pubblicato in self publishing. Da lì ho iniziato a ragionarci. Avevo una storia che mi frullava in mente da un po’ e mi sono detta “perchè non provarci”?

Napoleonardo: E un libro che ti ossessiona e che rileggi almeno una volta ogni tanto?

Linda Talato: non rileggo mai i libri due volte, ma di sicuro quello che più mi ha ossessionata è stato I Pilastri della Terra di Follett.

Napoleonardo: Ci sono persone nella tua vita che ti hanno incoraggiata nel provare il brivido di vedere il proprio libro pubblicato?

Linda Talato: Sì, ma non molte, in realtà. Per chi scrive è sempre difficile trovare persone che ti spronano. Certo, ci sono, ma sono casi rari e illuminati. Spesso la scrittura viene vista come un’attività troppo astratta, quasi una perdita di tempo, soprattutto se cominci da adulto, molti fanno fatica a capire… e io col tempo ho anche smesso di parlarne in determinati contesti e con determinate persone.

Non è snobismo, è più una forma di difesa e una fuga dagli stereotipi, soprattutto per le donne. Devo essere sincera, magari dipende molto dal contesto territoriale in cui uno vive ed è cresciuto, ma per quanto ho potuto vedere io, si fa ancora molta molta fatica a comprendere che una donna che ha superato i 30 da un bel po’ – come nel mio caso – dedichi il suo tempo libero extra lavorativo a scrivere, magari qualche weekend a visitare una fiera – Torino, per esempio – piuttosto che dedicarsi totalmente alla casa e alla famiglia…

Lo so, ti sembrerà un assurdo medioevo ma… beh sì, in molti casi la sensazione è proprio questa! 😂

Napoleonardo: E qualcuna che ti ha detto: “Lascia perdere…non hai talento?” e che ora si è mangiato il cappello?

Linda Talato: non so se si è mangiata il cappello, ma in gioventù ho avuto una chiacchierata con una persona che lavorava nell’ambito delle risorse umane. Le dissi che mi sarebbe piaciuto propormi con qualche giornale, per scrivere qualche articolo, insomma… La sua risposta fu: “ma Linda, insomma! Non è che ti puoi inventare una dote come saper scrivere così, su due piedi, solo perchè hai bisogno di lavorare!”

Poco tempo dopo avviai una collaborazione con un giornale locale.

Si è trattato solo di una breve esperienza giovanile perchè ho capito abbastanza in fretta che quella non era la mia strada, ma direi che, sì, forse in alcuni casi riusciamo a inventarci una dote così, solo perché abbiamo bisogno di lavorare!

O forse qualche HR proprio non ci azzecca quando valuta le persone! 😂😂

Napoleonardo: Leggi libri per bambini o per ragazzi? O sei concentrata su un solo genere?

Linda Talato: non leggo un solo genere, anzi, spazio molto, ma non leggo romanzi per bambini e ragazzi.

Napoleonardo: Sogni per il futuro? Progetti editoriali e non solo?

Linda Talato: Un bel sogno da realizzare sarebbe quello di lavorare a tempo pieno in ambito editoriale. Ci sto lavorando, in effetti, a questo sogno, e di recente ho iniziato anche a seguire un corso di copywriting. Ma c’è sempre quel qualcuno di prima che dice che è impossibile vivere di scrittura quindi… Vedremo!😉

Napoleonardo: Grazie mille per il tuo tempo e ricordati di me quando sarai famosa…quello che mi diceva che ero sempre GIOVANE! Fai un saluto a chi vuoi!

Linda Talato: mi piace questo tuo possibilismo! Di solito la gente è molto prudente e si limita a dire “a beh, te lo auguro di diventare famosa, però…” e quel “però” nasconde sempre un “non succederà, tranquilla!” 😂😂

Non sono molte le persone che davvero mi stanno sostenendo in questo percorso, ma se dovessi salutarne qualcuna, sicuramente sarebbero il mio compagno Niki, la mia mamma, la mia editor Arianna Giancola, il mio coautore Vincenzo Romano, la mia insegnante di pianoforte Manuela Baldo e la mia “sister in crime” Valentina Capaldi!

 E poi, ciao a tutti i lettori di Warlandia e a te, che sei stato così gentile da ospitarmi!❤

Grazie di cuore e a presto.

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  1. […] Digital editore, collana Dystopica a cura di Linda Talato e Vincenzo […]

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