Il suono sacro di Arjiam – Una visione religiosa

Leggendo il romanzo di Daniela Lojarro, Il Suono sacro di Arjiam,  non ho potuto fare a meno di notare che alcuni aspetti della narrazione sembrano fare riferimento alla narrazione biblica e alla concezione cristiana della vita.

Il suono sacro di Arjiam

Uno dei primi aspetti che ho notato è quello del libero arbitrio. I personaggi principali hanno tutti un grande potere quello di poter affrontare il loro futuro in libertà. Non ci sono predestinati senza scampo, ma persone che con le loro libere scelte muovono il corso degli eventi in una direzione piuttosto che in un’altra.

Anche se Farhyon è in qualche modo soggetta a una visione (immagine cara ai profeti del mondo cristiano) ha la libertà di scegliere di abbracciare o meno quel percorso che la condurrà fino in fondo alla visione stessa.

Lo stesso Uszrany sceglie liberamente il proprio destino e ne è l’artefice.

Cito letteralmente dal testo (pag. 501):

<<La visione do Sahrjim e mia è stata modificata nel corso del Tempo dall’incrociarsi delle scelte di coloro che ti hanno preceduto, impedendo al Cristallo del Tempo di arrivare direttamente nelle tue mani…>>

Ancora una nota: il Suono Sacro del Mondo è il principio che con la sua vibrazione ha creato il Mondo. Allo stesso modo il Vangelo secondo Giovanni inizia con un famoso versetto:

In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.

Sicuramente il Verbo, cioè la parola, è un suono e da Lui tutto ha origine nella tradizione cristiana così come nel romanzo della Lojarro. Per lei che è una musicista il Verbo è musica, un suono completo composto di suoni e silenzi, luce e ombra.

Il ruolo di Farhyon non è quello di affrontare il terribile Mazdraan battendosi contro di lui mettendo il potere dell’Armonia contro quello della Malia. Al contrario la giovane neofita ha il compito di unire in sé le due parti della Sintonia riportando la pienezza nel Mondo. In qualche modo è immagine di Gesù Cristo che unisce la vita divina a quella mortale e la Sintonia è la perfetta conoscenza di Dio.

Non so se fosse intenzione dell’autrice esprimere simili pensieri con il suo romanzo, ma ho voluto darne una lettura anche da questo punto di vista.

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