Maschi o uomini?

Viviamo in un mondo violento. Sono cresciuto sentendomi dire che l’essere maschio avesse in sé una connotazione di forza, che i miei atteggiamenti dovessero sempre mostrare agli altri quanto importanti, forti e capaci fossimo noi maschi.

Life...crepe
Life…crepe

Le ragazze sono sempre state raccontate come creature fragili, belle, dolci e da conquistare. Come se noi fossimo gli unici a vivere nel mondo e loro fossero trofei, premi da ricevere con merito o anche senza.

Mio padre non mi ha mai insegnato questo né a parole, né con i fatti. Purtroppo, però, ammetto che l’insieme delle situazioni, i compagni di gioco, i film, le serie televisive e molte persone intorno a me hanno contribuito a creare un meccanismo mentale sbagliato.

Se non ti difendevi da un prepotente eri un debole. Era fondamentale avere un fisico da mostrare, comandare sugli altri, vincere. I miei amici sono persone normali, gente che ha messo su famiglia, qualcuno ha scelto forme d’amore diverse, ma tutte persone per bene.

Eppure, ogni volta che ascolto il notiziario e si parla di violenza sulle donne rabbrividisco perché sono un uomo e faccio parte della schiera degli umani che offende la bellezza del creato violentando, ferendo, umiliando e uccidendo le donne.

Sono in grande difficoltà davanti a mia figlia che mi chiede di questi efferati eventi. A volte, mi vergogno di essere maschio. Non mi vergogno di essere uomo, vorrei che le due cose potessero stare insieme in pace.

In un mondo in cui la guerra, la violenza, le aggressioni fra persone comuni, il continuo inneggiare a chi ce l’ha più grosso sono l’alfabeto di noi maschi, io mi vergogno.

Sento costantemente l’urgenza di fare qualcosa per parlare a me stesso e agli altri maschi di come possiamo essere migliori. Non conosco nessun uomo violentato da una donna. Non conosco nessun uomo che, passando accanto ad un gruppetto di ragazze, è in tensione perché teme il peggio.

So che la fragilità è umana e che tutti siamo potenziali mostri.

La risposta è l’amore.

Le donne lo sanno: sono madri, figlie, sorelle, amanti, amiche insostituibili. Senza una donna non sarei al mondo.

Ringrazio tutte le donne che hanno avuto pazienza con me, quelle che mi hanno ascoltato, perdonato, cercato e amato.

Fermiamoci, riflettiamo, usiamo il tempo per amare.