Sirrush, il custode celeste (recensione)

Recensiamo oggi una fiaba di Debora Parisi che potete trovare su DELOS DIGITAL a questo link:

Sirrush, il custode celeste di Debora Parisi

Sirrush, il custode celeste di Debora Parisi
Sirrush, il custode celeste di Debora Parisi

Debora adora i racconti oscuri e ci delizia sempre con immagini tetre e creature del male con poteri inimmaginabili. In questo caso ci trasporta in una dimensione inconsueta perché ci fa vivere la storia di Puabi, figlia di un umano e la dea Iananna adorata dal popolo Sumero giusto qualche annetto fa…

Puabi è ignara di essere la figlia di una dea, ma scopre crescendo di avere una forza sovraumana. Questa sua particolarità la renderà temibile agli occhi di tutti al di fuori della sua famiglia. La dea Inanna affiderà al padre mortale la piccola e lui troverà una compagna che diventerà, di fatto, la mamma terrena di Puabi.

Il timore da parte dei genitori di Puabi per la diversità della figlia li porterà ad isolarla. La bambina ne soffrirà moltissimo. In poche occasioni avrà modo di provare a relazionarsi con i suoi coetanei che, intimoriti, l’allontaneranno.

Nella vita di Puabi entrerà Kuda: in apparenza un tenero gattino ma, in realtà, un Sirrush donato dagli dei per custodirla. Si tratta di un potente alleato, un custode celeste. L’immagine evoca in qualche modo quella dei nostri Angeli Custodi, ma ha un che di fantasy e un’aspetto reale mostruoso che di norma non mostrerà alla piccola.

La fiaba è breve e ben scritta e ci porterà a tifare per il Sirrush e per Puabi in un confronto con le forze del male. La crudezza di alcune immagini è un po’ una firma della nostra cara autrice.

Anche in questa fiaba particolare Debora Parisi evidenzia la difficoltà dell’essere diversi. Non importa se in un altro contesto Puabi sarebbe stata acclamata come Wonder Woman, nel suo mondo l’essere TROPPO forte è un problema.

Alla sua giovane età, il non avere amici è causa di dolore insopportabile. L’isolamento in cui vive è una gabbia dorata e il suo sogno più grande è quello di poter giocare con altri bambini.

Una bella storia !