Un abusivo nel mio letto di Antonietta Pezzullo

Un abusivo nel mio letto è un simpatico romanzo di circa 100 pagine scritto da Antonietta Pezzullo bibliotecaria e scrittrice. Già autrice di I neuroni alla riscossa e Orizzonti di Nebbia (raccolta di poesie).
Antonietta collabora con un giornale online su diversi argomenti https://ilformat.info/author/antoniettapezzullo/.

Un abusivo nel mio letto di Antonietta Pezzullo
Copertina del romanzo Un abusivo nel mio letto di Antonietta Pezzullo

Un abusivo nel mio letto narra la quotidianità di Lorenzo e della sua mamma. Lorenzo è figlio di separati, vive con la madre e frequenta le scuole elementari. Nonostante l’impegno è uno studente spesso distratto e a scuola non viene compreso, ma piuttosto rimproverato e punito. La sua percezione della vita è proprio quella di essere sempre soggetto a doveri, regole e punizioni continue. A casa la madre lo assilla con mille consigli che spesso diventano rigide regole. A scuola le insegnanti lo umiliano e non riescono a far germogliare la sua curiosità.

Il rapporto con il padre è appena accennato, ma è positivo. Il bambino non riesce a capire perché i suoi genitori non possano tornare a vivere insieme e non accetta le conseguenze della separazione. Diventa insicuro, nervoso e sfoga spesso con la madre il suo nervosismo. Tutta la narrazione ruota intorno alla fatica del dover essere uno studente e un ragazzino modello.

La madre, d’altro canto, è esaurita e costringe Lorenzo a continui sforzi per risultare educato che è la cosa alla quale tiene anche più che all’istruzione.

L’originalità del racconto è quella di narrare l’intera storia da due punti di vista: quello della madre e quello del figlio di nove anni.

La voce del bambino è fresca, simpatica e alleggerisce il racconto anche se è un racconto concitato, affannato che esprime tutta l’ansia del bambino. Il piccolo Lorenzo odia la scuola, le punizioni e arde dal desiderio di avere del tempo per essere un bambino.

L’autrice riesce a usare due stili fortemente diversi quando a parlare è la madre oppure il figlio, facendo sembrare davvero il racconto scritto a quattro mani.

La madre si rende conto di quanta fatica suo figlio debba affrontare come figlio e come studente. Si ripromette continuamente di non caricarlo di negatività, ma puntualmente ricade nel meccanismo dell’essere cervellotica, apprensiva e di sfogarsi con Lorenzo. Come molte donne con troppe responsabilità diventa severa persino con se stessa.
L’autrice usa il personaggio della madre per riflettere su diversi aspetti della scuola e sul modo di essere genitori.

Nel complesso è un racconto divertente e che fa offre tanti spunti di riflessione. Si tratta di un romanzo molto personale che, sicuramente, vede come protagonisti una madre ed un figlio realmente esistiti con dinamiche familiari piuttosto comuni.

Antonietta usa le parole con molta accortezza. I pensieri della madre sono delicati e sempre rivolti al bene del figlio.

Si legge in pochissimo tempo, fa sorridere e anche pensare al rapporto che genitori-figli. Lo consiglio a tutti coloro che hanno dei bambini e a chiunque voglia trascorrere un breve tempo in compagnia del simpatico Lorenzo e delle sue disavventure di studente.

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