La lettrice – Lo spirito dei ghiacci di Chiara Panzuti – recensione

Ho finalmente terminato la lettura del secondo romanzo di Chiara Panzuti dal titolo La lettrice – Lo spirito dei ghiacci. Mi è piaciuto davvero moltissimo. Un grazie enorme alla carissima Chiara che mi ha inviato il libro con una bella dedica. Quando l’ho ricevuto mi è venuto istintivo sfogliarlo e andare a vedere le ultime pagine per scovare i ringraziamenti e, anche in quelli, Chiara mi ha sorpreso per la sua delicatezza e per la scelta di dire grazie a tutti senza fare un solo nome.

Trama

Il romanzo inizia con La Leggenda di Lijuta e dello Spirito dei ghiacci. In essa si narra la storia d’amore fra una donna mortale e uno spirito immortalei. Le regole della natura erano contro quel legame, ma contro ogni aspettativa la  giovane donna si allontanò dal suo mondo, dagli uomini per unirsi a lui.

Dopo qualche tempo, però, tutto cambiò. La donna non trovava pace e il loro rapporto da dolcissimo si tramutò in qualcosa di perverso e osceno.

Lo spirito catturò una fenice dalla quale prese cinque piume che riunì in un ventaglio magico. Con quello, le promise, l’avrebbe legata per sempre a sé contro le stesse regole della natura.

Quando lui le consegnò il ventaglio lei lo prese lo strappò, senza odio né rancore, e divise quattro piume, la quinta la portò al cuore. Lo spirito non capì il gesto e trasformò il suo amore in odio distruttivo.

Punì la donna che aveva amato arrecandole atroci sofferenze durante il sonno. Trasformò le piume e le rese desiderabili dagli uomini per soddisfare la loro brama di potere. Diede loro il potere di alterare la natura degli uomini trasformandoli in animali fortissimi, ma senza anima.

Il suo odio non terminò neanche con la morte di Lijuta. Continuò a vivere nella discendenza della donna che perseguitò nei sogni.

Alcuni uomini a conoscenza della leggenda seguirono una via a metà fra la scienza e la magia per creare gli uomini animale mescolando il loro DNA con quello di animali e permettendo loro di trasformarsi in animali. Queste persone vennero chiamate Mutaforma. Al loro fianco vennero posti in una simbiosi perfetta i Lettori. Si tratta di persone in grado di entrare in comunicazione mentale con i mutaforma e di mantenere il contatto per evitare che la creatura perdesse la propria identità umana.

Soltanto una donna e tre piccoli mutaforma fuggirono e divennero ribelli. Anna, diretta discendente di Lijuta, è la Profeta, colei che ha le visioni legate alle piume e che subisce l’ira dello spirito. I mutaforma sono Anjia – donna falco, Ivan – uomo lupo e Andrej che non ha mai mutato forma. In aggiunta al gruppo c’è un cane che è un mutaforma che non torna mai in forma umana.

Rebecca è una lettrice ed è anche molto brava. E’ un soldato molto ben addestrato, sa combattere, ma è una persona molto fragile a causa del suo passato. L’Organizzazione che crea i mutaforma e li controlla è alla ricerca di creature perfette che servano ai propri scopi di potere. Tutti i mutaforma imperfetti vengono uccisi in quanto scarti.

Rebecca verrà separata dal suo mutaforma Nikolai per scelta di Anton e Stefan, a capo dell’Organizzazione, allo scopo di infiltrarsi fra i ribelli e combattere al loro fianco per rubare tutte le piume e ricomporre il ventaglio. Lei dura e ostinata, chiusa ad ogni rapporto emotivo e fisico troverà non un gruppo di militari pronti a tutto, ma una vera famiglia che l’accoglierà anche nel dubbio e le aprirà il cuore.

Il romanzo si fonda su una singola frase dell’autrice: “Credi in quel che senti, mai in ciò che vedi” – nulla è come sembra neanche a noi stessi. La verità è da scoprire. Ognuno avrà un ruolo determinante all’interno della storia, ma non sa precisamente quale.

Rebecca cambierà e si troverà di fronte alla scelta di rimanere fedele all’organizzazione o unirsi definitivamente alla sua famiglia.

Le cinque piume sono consegnate a cinque creature di cui solo quattro prive di volontà e legate in modo perenne allo Spirito. La quinta è Ari detto la Volontà. Egli vive un proprio percorso indipendente e lotta contro lo Spirito per non soccombere.

La lotta emotiva di Rebecca con se stessa è il filo conduttore di tutto il romanzo. L’autrice è bravissima a rendere il senso di fatica e la difficoltà di rompere gli schemi vissuto dalla ragazza. Lei così chiusa si troverà a dubitare, a temere di dover chiudere la sua missione. Il suo dolore è enorme. La sua amicizia con il gruppo diventa reale e le sue bugie le pesano come macigni.

Il romanzo è fra il fantascientifico e l’avventura. La scelta di ambientare la storia in Russia è perfetta. Spie, complotti, amori impossibili, amicizia ed energia sono gli ingredienti di una ottima ricetta usata da Chiara Panzuti per realizzare il suo primo volume della trilogia.

L’idea di chiamare LETTORI le persone con doti di forte empatia e telepatia mi è molto piaciuta. Immagino possa essere legata alla passione dell’autrice per i libri.

E’ un romanzo molto ben scritto e coinvolgente che mi sento di consigliare a tutti gli appassionati del genero fantastico. Il solito tocco di femminilità e la forza espressiva di una giovanissima autrice piena di entusiasmo lo rendono unico.