Più leggo libri che parlano di magia, mondi fantastici e creature diverse da quelle che conosciamo e più mi innamoro degli artifizi letterari con i quali gli autori realizzano il passaggio da un mondo all’altro.

Uno dei miei preferiti è l’immagine dello SPECCHIO. Oggetto di per sé singolare: riflette tutto quello che vi si specchia, ma con una immagine rovesciata. Diversi gli autori che hanno scelto gli specchi come porte di accesso a mondi fantastici.

Uno fra tutti: Lewis Carrol con il suo Alice nel paese delle meraviglie.
Continuando il nostro viaggio all’interno della narrazione in forma di romanzo potrei citare le PORTE di Neil Gaiman (di cui abbiamo già parlato in diversi articoli). Sia in Coraline e la porta magica, sia in Nessun Dove l’accesso a mondi diversi avviene attraverso magiche porte.
Arrivando a forme di narrazione copletamente diverse le porte si trasformano in PORTALI OSCURI nel videogame che amo di più: Warcraft. E’ proprio attraverso l’evocazione di un enorme portale oscuro che le creature passano da un mondo ad un altro invadendo universi paralleli simili al proprio.

Ancora una volta in ORCHI di Stan Nicholls i sogni di Stryke gli parlano di un mondo a lui noto, ma di cui non ricorda molto. In realtà è il suo mondo d’origine dal quale anche lui è arrivato tramite un Portale simile a quello descritto nel videogame della Blizzard.

Nei sette libri che compongono Le Cronache di Narnia ci sono innumerevoli modi di arrivare dal mondo degli umani a quello di Narnia.

Mi piace pensare che anche il vecchio armadio della casa di campagna di mia madre, possa essere un passaggio per un mondo immaginario nel quale viaggiare con la fantasia e dal quale tornare di tanto in tanto per sorridere insieme ad altri della bellezza della vita.