Un libro di poche pagine (160 in alcuni formati) che nasconde una trama eccellente. Ancora una volta Gaiman (già autore de Il cimitero senza lapidi e Nessun dove, mostra la sua passione (oppure dovrei chiamarla ossessione?) per i mondi paralleli, per le porte come accessi verso nuovi mondi e per le storie con un fondo di inquietudine.
La piccola Coraline Jones si è, da poco, trasferita in un appartamento in campagna. La loro è una casa molto grande ricavata come porzione di una enorme magione in cui vivono altre persone.
I genitori di Coraline lavorano in casa e non hanno mai tempo per giocare con lei. La piccola si avventura prima nei ditorni della casa, circondata dalla campagna, e poi nelle numerose stanze che compongono la casa stessa.
Tredici porte in tutto danno accesso ad altrettante camere. Coraline trova la quattordicesima porta dietro un mobile: è piccola e da su un muro di mattoni. La madre conserva una chiave nera che le permette di aprirla.
La notte Coraline deciderà di attraversare quel muro che, magicamente, sarà sparito e le darà accesso a un mondo a specchio rispetto al suo. Qui vive l’Altra Madre e il suo Altro Padre che hanno degli orribili bottoni cuciti sugli occhi.
Il mondo è apparentemente perfetto: l’Altra Madre cucina per lei, gioca con lei e vuole solo il suo bene, ma…
In pochi attimi la storia si tinge di Nero e diventa un capolavoro di fantasia da leggere tutto di un fiato.
Meraviglioso il film in stop motion realizzato successivamente alla pubblicazione del libro e di cui abbiamo già parlato.