I falchi parte 1 di Vilma Serapiglia

Gli stendardi azzurri danzano sul campo di battaglia.
I soldati sono schierati in ranghi ben serrati e pronti per contrastare i nemici che si avvicinano inesorabili verso quella che è considerata l’ultima roccaforte dei popoli liberi di Dryas.

I falchi racconto di Vilma Serapiglia

Da quando i maghi dell’Ophris avevano aperto il portale al centro delle Distese di Fuoco richiamando un esercito di demoni dalle viscere della terra, non c’era stato più un giorno di pace.
L’esercito formato da quelle creature spaventose e sanguinarie era avanzato fino ad Arienes ed aveva iniziato la sua veloce conquista di tutti i territori di confine.

Non c’era scampo per i malcapitati che si trovavano sulla loro strada… sottomettersi o morire.. questa l’unica possibilità di sopravvivenza.. una vita da schiavi.. una vita da cavie per gli esperimenti dei maghi che erano sempre alla costante ricerca di magie più potenti..

Quando le voci riguardanti l’invasione avevano raggiunto la capitale Anthinea, era ormai troppo tardi per salvare le regioni cadute sotto il controllo di Ophris, così ci si era concentrati sulla difesa di Dryas cercando di arrestare l’avanzata dei Furiosi.

Lady Laurel, dietro consiglio del suo fidato amico e consigliere Conner, aveva radunato presso la sua corte tutti i guerrieri più valorosi e aveva formato, in seno all’esercito, i Cavalieri dei Falchi d’Argento.
I Falchi erano stati divisi in gruppi il cui coordinamento era stato affidato al fratello minore della lady, il prode Shadir. Questi gruppi non erano molto numerosi ma ben assortiti e specializzati in attacchi rapidi, improvvisi, studiati per essere condotti senza alcuna pietà, un mordi e fuggi letale, con i quali erano riusciti ad arrestare la marcia delle avanguardie nemiche senza quasi alcuna perdita fra le loro fila, e a ritardare l’avanzata dei demoni.

Purtroppo però, i maghi di Ophris, erano molto potenti.. e vedendo che le loro pedine mostruose venivano decimate pian piano da sparuti manipoli di guerrieri, si erano irritati al punto che avevano preso la decisione di evocare creature ancora più forti, spaventose e sanguinarie dei Furiosi..
Quando il primo Diabolos fece la sua comparsa ad Anthinea, la terra tremò. Il cielo fu squarciato da fulmini viola, una malefica nebbia verde iniziò a ricoprire la città, i morti si risvegliarono ed uscirono dalle loro tombe.
Così, oltre ai demoni e il Diabolos, i maghi avevano rinfoltito le loro fila con creature blasfeme il cui unico scopo era distruggere la vita che loro non avevano più..

I Falchi, suddivisi secondo le squadre di attacco solite, con una rapidità di azione incredibile, erano immediatamente scesi in campo per affrontare il nuovo pericolo, bloccarne l’ineluttabile avanzata e dare il tempo così a lady Laurel e alla sua Guardia d’Onore, di condurre i cittadini e una buona parte dell’esercito fuori dalla città, verso la salvezza nella Valle di Neremor, dove si ergeva il Forte degli Eroi, una cittadella militare inespugnabile, costruita centinaia di anni prima allo scopo di proteggere tutte le terre di Dryas dalla cupidigia folle dei maghi ophiriani..
La valle era protetta da incantesimi molto potenti e nessuno che fosse di natura malvagia poteva scovarla o varcarne i limiti, era come se fosse stata costruita in una dimensione alternativa a cui solo pochi prescelti erano in grado di accedere.

Quel giorno, il Diabolos e il suo esercito privarono i Falchi di alcuni dei loro più validi guerrieri e Laurel, in preda ad una rabbia e un dolore sconfinato aveva giurato vendetta gridando alla luna tutto il suo odio per i maghi.
Ora se ne stava li, immobile, seduta sul bordo del letto con le mani chiuse intorno al simbolo della sua famiglia e il viso coperto dai lunghi capelli argentei.

Era ferma in quella posizione ormai da giorni, ripetendo le parole di un antica preghiera..

La sua ancella aveva provato invano più volte a supplicarla di aprire la porta, ma lei non la sentiva.. o meglio, sentiva la sua voce ma volontariamente non ascoltava il suono delle sue parole..

Non voleva smettere di pregare per le anime dei suoi amici che erano periti ad Anthinea..
Le sembrava di abbandonarli per la seconda volta..non poteva farlo.. non voleva…il dolore le lacerava il cuore.

Comments

  1. Emiliano says:

    Bellissimo, come tutte le altre pubblicazioni di Vilma
    Oltre al suo libro Il Mio Angelo, dovrebbe raccogliere i sui racconti e pubblicarli.
    Grande Vilma!

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