Intervista a Silvia Lodini

di Elena Almangano

Dopo la curiosità suscitata dalla recensione al libro L’alfabeto della mente, ho avuto il piacere di intervistare l’autrice, Silvia Lodini, che ringrazio per la disponibilità.

Silvia Lodini, l’intervista

Iniziamo subito con una domanda a bruciapelo: come hai conosciuto la teoria di Jung e quanto tempo ha dovuto decantare dentro di te perché nascesse L’alfabeto della mente?

Mi sono sempre interessata ad argomenti relativi alla psicologia, insieme alle mie amiche. Una di loro mi parlò dei tipi psicologici e io mi entusiasmai. Un mio grosso limite è sempre stato appassionarmi a ogni genere di categorizzazione. Un altro mio limite è fissarmi con le cose. Ho cominciato a pensare ai tipi psicologici dei miei amici, dopodiché, dopo parecchio tempo (forse un anno), mi è venuta l’idea della scuola. Chiaramente, per quanto mi piaccia parlarne, le categorizzazioni sono da condannare. Il mio entusiasmo è stato convogliato in un futuro negativo.

Chi o cosa ha ispirato la vicenda e il protagonista?

Ammetto che non c’è mai un grosso studio o qualche esperienza luminaria dietro ai miei libri. C’è un sentimento. Le mie storie vengono ispirate da un preciso sentimento che io stessa provo in un dato periodo. Nel caso de L’alfabeto era un’enorme sfiducia verso il futuro. Non il futuro del mondo, cioè, anche. Ma principalmente il mio. Infatti, più che focalizzarmi sull’aspetto distopico del romanzo, mi focalizzo su cosa vedono i protagonisti davanti a se stessi e sul loro senso di attesa.

Mentre scrivevi pensavi ad un destinatario preciso per il tuo romanzo?

In realtà mi sono resa conto che parlavo più a me stessa. Non pensavo a un destinatario, secondo me è una lettura adatta sia per ragazzi che per adulti.  

I tuoi studi scolastici e universitari, secondo te, hanno condizionato la stesura del libro?

Indubbiamente. Ho studiato lettere e certe letture e certi autori mi hanno sia condizionato lo stile che la mente. Ho studiato anche qualcosa di psicologia. 

C’è un episodio del libro cui sei più legata?

Più che agli episodi, mi sento legate ad alcune frasi precise. Per esempio, quando Akim scrive che comincia ad abbracciare la sua I senza remore. Il suo tipo Introverso.

Hai avuto molti ripensamenti durante la stesura? Se potessi cambieresti qualcosa?

Ripensamenti solo su dettagli, la traccia della storia è sempre stata ben definita. Ho avuto parecchi tentennamenti, quelli sì, il libro è stato fermo anche un anno. Non cambierei niente ora: si arriva a un punto in cui il libro, a livello di storia, è perfetto così com’è. Cambiare, togliere, aggiungere… sarebbero forzature. A livello di stile invece è sempre tutto migliorabile, ma lì si rischierebbe di non finire più.

Passiamo ora a qualche domanda su di te. Preferisci leggere un libro in formato digitale o cartaceo? Perché?

Il digitale è molto comodo e sono assolutamente a favore degli eBook. Chiaro che il libro cartaceo ha sempre più fascino.

L’alfabeto della mente di Silvia Lodini

In generale, cosa ti ha fatto scattare il desiderio di scrivere?

Avevo otto anni, penso sia stata la lettura, in particolare quella di Harry Potter. Volevo creare storie come gli scrittori di cui leggevo i libri. Col passare degli anni, è diventata un’esigenza. Scrivere mette ordine dentro la testa.

Ho saputo che sta per uscire un tuo nuovo lavoro, ce ne parleresti?

Alice non esiste è un libro che nasce ben prima de L’alfabeto, ma che ho concluso più o meno contemporaneamente. È un romanzo breve, psicologico e intenso. Ho trovato pareri discordanti in chi ha letto l’anteprima: a molti è piaciuto tantissimo, altri non ci hanno capito niente. Lo abitano personaggi quasi senza anima, più antipatici di quelli de L’alfabeto, è vero. Ma vi consiglio di leggerlo due volte, se proprio non lo volete buttare dalla finestra.

Cosa consiglieresti di leggere a qualcuno che è a digiuno di libri da un po’?

Quel fantastico peggior anno della mia vita di Jesse Andrews.È una lettura leggera e divertente ma consistente. I libri migliori sono quelli che danno tanto senza appesantire. Quelli che possono leggere tutti.

Grazie ancora a Silvia Lodini e attendiamo impazienti di leggere Alice non esiste… e magari di recensirlo.

Comments

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