Moltissimi siti internet hanno lanciato la notizia della morte di Chuang di soli 18 anni dopo 40 ore di gioco ininterrotto.
La morte ci mette sempre di fronte alla vita e con essa ci fa confrontare.

Certo scrivere un articolo dal titolo MORIRE A 18 ANNI DI DIABLO III avrebbe dato maggiore visibilità al sito, ma in certi casi l’unica cosa che mi viene da fare è riflettere e, al limite, farlo insieme a qualcuno che ci legge da tempo.
I giochi sono una cosa bellissima, essere ragazzi è la migliore delle esperienze che un uomo possa vivere, ma ci sono dei forti disagi dietro le esagerazioni.

Quando una persona perde il controllo si sé e passa più tempo con un computer o una console piuttosto che con gli amici o la fidanzata c’è da aver paura.
Ricorderete il documentario autoprodotto dal titolo IN REAL LIFE in cui uno dei migliori giocatori di World of Warcraft si guarda come dall’esterno e capisce di aver sprecato 6 anni della sua vita.
Spero che la tragedia di questo ragazzo faccia riflettere tutti noi sul valore che ha la vita reale.