Uno dei miei fumetti preferiti è sicuramente Dylan Dog. Abbiamo accennato qualche giorno fa a questo bellissimo fumetto, opera di Tiziano Sclavi, in un articolo in memoria del bravissimo Sergio Bonelli, editore italiano che non necessita di presentazioni.

Dylan Dog è uno degli eroi dei fumetti che in molti amano per una serie di particolarità. Il personaggio è italianissimo, anche se le storie sono ambientate in una molto ben caratterizzata Londra.
E’ un ex poliziotto di Scotland Yard che ha la passione per il magico e l’inspiegabile. Al suo fianco l’Ispettore Capo Block, Groucho (sosia del famosissimo Groucho Marx, comico degli anni 30) e inseparabile assistente di Dylan.

Le storie sono piene di licantropi, demoni, angeli, fate, streghe, folletti e chi più ne ha più ne metta. In realtà sono piene di personaggi di tutti i giorni, di dolori reali raccontati con la forma del fumetto e di problemi sociali di solito trascurati dei fumetti.
In Dylan Dog si affrontano questioni spinose come l’eutanasia, la droga, l’emarginazione del diverso e tanto altro.
Un fumetto che fa sorridere delle continue battute di Groucho, ma che fa anche piangere in numeri sensazioniali come Johnny Freak.
Dylan combatte i mostri di tutti i giorni con la pistola lanciata al volo dall’assistente, ma spesso si scontra con mostruosità della vita reale molto peggiori di quelle a cui ci ha abituato la fantasia di Tiziano Sclavi.
Un fumetto adatto agli adulti e che parla al cuore delle persone.