Il personaggio più elaborato ed affascinante di tutto il libro è sicuramente Mazdraan che riassume in sé la forza dell’eloquenza, la determinazione, la capacità di piegare la volontà altrui alla propria senza minacce dirette e tanti altri aspetti che rendono il terribile personaggio unico e, in fondo, piacevole.
Colpisce sin dall’inizio con la sua eleganza e la sua capacità oratoria. Non perde quasi mai la pazienza, trova il modo di sorridere anche quando vorrebbe lasciarsi prendere dall’ira e si infuria con se stesso quando perde il controllo.
Mazdraan non esercita il potere per un motivo preciso, lo fa perché ama farlo. Gode nel vedere gli altri soccombere davanti alla sua placida calma, si bea nel far perdere le staffe al prossimo. Studia ogni mossa, ogni pausa nel suo parlare e ogni azione è mirata al conseguimento del proprio obiettivo: dominare il Tempo tramite il potere della Malia e la Pietra del Tempo. Lo scopo ultimo è soltanto il Potere, nulla gli interessa veramente.
Scoprirà a sue spese che non può costringere, suo malgrado, Farhyon a combattere contro di lui se la volontà della giovane Magh non è quella di battersi. Non comprenderà fino in fondo che la missione di Farhyon è quella di unire e non di combattere.