La storia del secondo libro della saga
Il secondo libro della saga inizia subito con un ammonimento, da parte di Dobby, l’elfo domestico: Harry Potter non dovrà tornare ad Hogwarts.
Egli decide comunque di recarvisi, dopo un salvataggio mirabolante da parte dei fratelli Weasley, che lo recuperano da casa dei Dursley. L’accesso alla piattaforma 9 e 3/4 però risulterà bloccato a Ron ed Harry, così i due si recano a scuola con la macchina volante del padre di Ron.
Dopo un’atterraggio mirabolante, i due sono pronti all’inizio dell’anno scolastico. Subito, un primo segno negativo: i primi allievi vengono trovati pietrificati nei corridoi, con un monito scritto sulle pareti – LA CAMERA DEI SEGRETI E’ STATA APERTA.
Nel frattempo, Harry sente strane voci, udibili solo da lui. Scoprirà che sente la voce del mostro che risiede nella camera, e pur essendo anch’essa stata pietrificata, Hermione gli darà l’aiuto finale per capire che si tratta di un Basilisco, e come trovare l’accesso alla Camera.
Lì Harry trova il fantasma di Tom Riddle, che altri non è se non Voldemort, la cui memoria continua a vivere in un diario. Egli risveglia il basilisco, che attacca Harry, ma lui, con l’aiuto della fenice di Silente, riesce prima a sconfiggerlo, e poi a distruggere il diario, e con esso Voldemort.