STORIA DI WARCRAFT: CAPITOLO IV

Gli Elfi ed Azshara: il preludio della Guerra degli Antichi 

La Guerra degli Antichi dista da Warcraft ben 10000 anni. Se si considera l’immensità di questo lasso di tempo e la si paragona con l’esiguità della durata della suddetta guerra, non si può non riflettere su quei millenni che intercorrono tra il 10000a.W. (così chiameremo d’ora in poi gli anni prima di Warcraft I) e la guerra umano – orchesca. Infatti non sono pochi gli avvenimenti che si succedono in questi secoli.
Ma che cos’era Azeroth prima dell’egemonia elfica?

WoW – La guerra degli antichi: il pozzo dell’eternità


Azeroth era un modo formato da una “pangea” (Kalimdor) ed una “pantalassa” (l’Oceano), proprio come il nostro. Ma nel mondo del fantasy, per dividere la pangea, non serve la tettonica a zolle, bensì personaggi ambigui e dotati di lodevole ammirazione del pubblico come Illidan Stormrage. Ma di questo parleremo più avanti.
Kalimdor era un continente avente un lago enorme proprio al centro. Questo lago, per i propri poteri mistici era chiamato “Pozzo dell’Eternità” (vedi capitolo III). Intorno ad esso vivevano tribù di esseri primordiali, come i Troll o i Furbolg. Tuttavia, un giorno, una popolazione seminomade proveniente dalle aride zone del sud, con caratteristiche fisiche simili a quelle degli umani, si stanziò intorno al lago e vi iniziò ad edificare abitazioni ed edifici vari.


Questa popolazione erano gli Elfi.

Gli Elfi, con la loro migrazione, chiudono un’Era: la Preistoria di Azeroth. Ne aprono una nuova, l’Evo Antico. Esso si concluderà nel 6800a.W, con la fondazione di Quel’Thalas (ricordo che questa suddivisione temporale è stata creata da me, e che quindi non ha riscontri possibili in altre fonti; tuttavia ritengo necessaria questa agevolazione al fine di capire meglio la datazione degli eventi).


Gli Elfi, venendo a contatto con le magiche forze del Pozzo dell’Eternità, modificarono la loro indole bellica, rendendola pacifica grazie ad un saldo apporto di cultura e, col tempo, di saggezza. Si cambiarono il nome, che divenne “Caldorei”, cioè “Figli delle Stelle”.


Da qui inizia il culto di Elune, dea della Luna: essi credevano che ella di giorno dormisse nelle profondità del Pozzo e che di notte salisse nel cielo a rischiarare il buio, loro fedele compagno (infatti gli elfi erano esseri notturni dotati di una vista straordinaria). Così si creò un sacerdozio, quello dei sacerdoti e delle sacerdotesse di Elune (poi permesso solo alle donne). Essi la veneravano in molti templi, sparsi in tutto il perimetro del lago. Erano i maggiori consiglieri del re, e per lui iniziarono uno studio delle acque lacustri del Pozzo, al solo scopo di saziare una fervente curiosità.
Entrarono in buoni rapporti con i Draghi, ai quali riconobbero immensi poteri e la gestione del mondo. Svilupparono una civiltà fiorente, ricca di cultura e amore per la bellezza: ampliarono il loro insediamento sulle rive del lago e divennero i padroni assoluti del territorio.

Conobbero un Semidio, figlio del cervo bianco Malorne, dio dei vecchi popoli che abitavano Kalimdor all’inizio della sua esistenza: Cenarius.
Cenarius divenne il loro protettore e gli insegnò un’arte, che tuttavia dovrà attendere molti secoli prima di divenire la forma di magia principale degli Elfi: il Druidismo.

Intanto la regina Azshara aveva edificato un magnifico palazzo sulle sponde del lago. Qui fece risiedere i Quel’Dorei (gli Eletti della regina, i suoi discepoli preferiti).
I Quel’Dorei, odiati dal popolo per la loro altezzosità dovuta al fatto che si ritenevano superiori, studiarono per lungo tempo le energie del Pozzo dell’Eternità e scoprirono qualcosa, cui la regina – tanto amata dal popolo – non voleva rinunciare: la fonte del potere.


Così Azshara e i suoi fedelissimi iniziarono ad abusare delle malvagie essenze del lago, senza ascoltare le ammonizioni di alcuni alti esponenti della politica e di Cenarius.
Soltanto un Elfo aveva intuito il tutto ed era disposto a sacrificarsi per impedire che l’operazione fosse compiuta. Egli era Malfurion Stormrage, per gli inesperti, semplicemente Furion, un eccellente allievo di Cenarius, ormai iniziato da tempo all’arte dei Druidi.
Da qui inizierà una guerra, una guerra dal risultato incredibile. La Guerra degli Antichi.

LETTURE CONSIGLIATE: RICHARD A. KNAAK “IL POZZO DELL’ETERNITÀ”, MONDADORI, 2007

Azuregos