Anche questa volta parleremo di creature fantastiche appartenenti al mondo vegetale. Cominciamo con l’albero della morte. Si trattava di un albero velenoso in tutte le sue parti. Si credeva che anche la sua ombra fosse mortale e che addormentarsi sotto la sua chioma fosse letale. Albero della morte per eccellenza è il tasso, ricco di veleno in tutte le sue parti, ma anche il noce condivideva parte della sua fama sinistra.

Infatti anche se fornisce un frutto squisito e un legno pregevole, il noce con la sua chioma maestosa non permette alle altre piante di crescere e attirando i fulmini rende assai pericoloso dormirci sotto.
In età medioevale è esistita nei bestiari anche una creatura ibrida animale-vegetale: l’agnello vegetale. Si credeva che vivesse nel paese dei Tatari, o meglio dei Tartari, come si diceva allora, e che il suo frutto fossero le pecore.
Gli animali crescevano sui rami della pianta, che si piegavano per consentire loro di brucare l’erba. Una volta divenuti adulti, gli agnelli cadevano a terra come frutti maturi.
Enrico Di Giacomo