I romanzi delle Crociate

Titoli italiani: Il templare, Il Saladino, La Badessa, L’erede del Templare


Titoli originali: The Road to Jerusalem, The Knight Templar, The Kingdom at the End of the Road, The Heritage of Arn. 


Autore: Jan Guillou 

Il templare

Su richiesta di Napoleonardo porto su Warlandia le recensioni di questi libri che mi hanno appassionato e che non sono molto distanti dai nostri temi principali: spade, cavalieri, guerre contro forze maligne, e tutto ciò che riguarda il fantasy; un tempo perduto e andato, e nel caso dei nostri giochi di punta, mai esistito. In questi romanzi tutto questo viene impresso nella realtà in modo vivido e reale.

Le crociate, un periodo storico che ha appassionato in molti, sono almeno nel secondo libro narrate in tutta la loro cruda realtà attraverso la voce del protagonista, il Templare Arn Magnusson.

Il genere è romanzo storico, ha poco a che vedere col fantasy tranne forse per il fatto che il protagonista non è mai esistito realmente, ma si è inserito in un contesto reale e con personaggi che invece hanno fatto la storia. Tuttavia i temi trattati sono parecchio simili ai nostri e chi apprezza il fantasy che proponiamo qui sul sito avrà sicuramente modo di stimare anche queste recensioni almeno. E comunque i Templari da sempre hanno affascinato la nostra visione del passato, senza dimenticare il filone più importante: la storia di amore eterna e fiabesca dei due protagonisti.

Il Templare 

La storia prende avvio nella Svezia del 1150, dove ad Arnas, un piccola tenuta di un vassallo del Re, avviene un miracolo. Il piccolo Arn di cinque anni, secondogenito del signore della città, cade da una delle torri più alte e sembra essere apparentemente morto. Nella nottata di fervide preghiere della madre e del padre al Signore, entrambi Gli chiedono umilmente di salvare il piccolo in modo da dedicare la sua vita proprio a Dio, diventando monaco. Arn si risveglia in perfetta forma, ma la sua vita è ormai destinata, in quella notte Dio ha segnato il viaggio del bambino. Costretti dalla promessa fatta, i genitori chiudono in convento il bambino almeno fino a quando egli sarà in grado di decidere per sé. Passano più di dieci anni in cui il ragazzo viene allevato in ogni dottrina conosciuta dai monaci, ma anche alla guerra. Nel convento scelto, infatti, abita un ex-Templare in penitenza che fa di Arn un vero e proprio guerriero. Tuttavia a diciassette anni viene rimandato a casa: deve scegliere quale vita sarà la sua, essere figlio di un signore influente o un servo del Signore. Fuori dal convento è ingenuo e impacciato, un monaco all’apparenza, ma il fatto di essere stato allevato da un Templare lo ha reso il guerriero più forte di tutto il regno, e non tarda a dimostrarlo. Vincendo i pregiudizi della gente che lo addita come una monachella, e affermandosi anzi come valoroso guerriero e amico intimo dell’erede al trono, egli si innamora di una giovane fanciulla, Cecilia, e decidono di sposarsi. La vita sembra ormai segnata, tuttavia Cecilia rimane incinta prima del loro matrimonio, e secondo la legge della Svezia di quel tempo entrambi devono essere scomunicati e costretti ad un periodo di penitenza. La cosa non sarebbe tanto grave però, in quanto è una legge che nessuno ha mai rispettato: ma nel gioco di potere della Svezia, dettagliatamente spiegato dall’autore e qui riassunto brevemente, Arn e la sua famiglia, i Folkung, sono in lotta per la corona insieme agli alleati Erik contro la famiglia degli Sverker. Siccome Arn è amico intimo dell’erede al trono, Knut, gli Sverker hanno invece tutti gli interessi a far valere quella legge. Con l’appoggio di vescovi imbroglioni e corrotti, gli Sverker fanno in modo che sia Arn che Cecilia vengano costretti a venti anni di penitenza. Lei chiusa in convento, lui invece, forte delle doti apprese dal suo maestro Guilbert verrà scelto come cavaliere Templare e sarà mandato a Gerusalemme.

Naemor