Elena Ferrante è una scrittrice di cui si è molto discusso anche per via della sua identità celata. Molte ipotesi sono state fatte su chi si nasconda dietro la sua vera identità, ma nessuno sa con esattezza chi sia in realtà.
Un altro dei suoi romanzi famosi è L’amica geniale (da cui è stato tratto di recente una mini serie televisiva in 8 puntante targata RAI che andrà in onda dal 30 ottobre 2018 in poi).
I giorni dell’abbandono è un romanzo molto duro in cui la protagonista è una donna di circa 36 anni, Olga, madre di due figli e moglie di Mario. Una famiglia in apparenza perfetta viene di punto in bianco distrutta dalla sparizione del capofamiglia il quale senza spiegazioni va via di casa accennando ad un sua difficoltà nella relazione con la moglie. Lei è una donna elegante, nata e cresciuta a Napoli, con un forte amore verso la l’eleganza, il rispetto, lontana dalla volgarità e dallo scandalo.
Olga, rimasta sola con il suo dolore, si ritrova senza lavoro e con due figli piccoli e un cane a cui badare. Mario, il marito, l’ha lasciata per una ragazza molto più giovane. Olga sprofonda verso un abisso di rancore e abbandono di sé che la rendono molto diversa dalla persona che lei stessa crede di essere.
Significativo è il personaggio della donna abbandonata del suo passato vissuta a Napoli quando lei era piccola. Di quella donna ricorda sia il prima che il dopo l’abbandono. Il suo degrado continuo, l’abbandonarsi alla violenza fisica e verbale, lo sguardo perso e la difficoltà a far funzionare la propria famiglia. Olga ripercorre tutta la sofferenza di quella giovane moglie e madre abbandonata da lei conosciuta durante l’infanzia.
Il personaggio in apparenza deprimente che la salverà è Carrano, un vicino di casa di cui lei sa soltanto che è solo e che per vivere fa il musicista. Il suo rapporto con lui è minimo, di lui sa so quello che le ha detto Mario.
Olga imparerà a conoscere il mondo attraverso i suoi occhi e non quelli degli altri. Il suo dolore sarà come una purificazione e un passaggio terribile verso una nuova realtà.
Un romanzo che mi ha fatto faticare molto non certo a causa dello stile dell’autrice, ma piuttosto per il sentimento di odio e rancore che pervadono più della metà del libro.
La morte e il dolore della stessa portano a riflettere. Barlumi di luce in un momento di confusione aprono nella mente di Olga uno sguardo verso un possibile futuro buono.
Del romanzo esiste una trasposizione cinematografica di Faenza, dal titolo omonimo del romanzo. Margherita Buy è Olga, mentre Zingaretti è Mario e Goran Bregovich interpreta Damian il vicino musicista di Olga.