Ragnarok – La maschera e la spada – Recensione

Oggi parliamo del secondo volume della trilogia dal titolo La maschera e la spada di Alberto De Stefano.

Come già il precedente anche in questo libro non mancano avventura, amore, personaggi ben strutturati, tradimenti e creature mitologiche.

La maschera e la spada – Ragnarok

De Stefano mostra una vera passione per il mondo della mitologia norrena dal quale estrae come un mago dal cilindro personaggi di ogni tipo, creature favolose e terribili utilizzandole al momento giusto per creare atmosfere incantate e combattimenti epici.

Dopo gli anni di Wastaran il mondo di Falastur è stato ricostruito: Darhalin e Argail sono divenuti l’una la compagna dell’altro e hanno due figli. Shivan, re di Ecotul, ha mantenuto il suo potere grazie alla Maschera degli Inganni, ma è soggiogato dal suo potere e minacciato dal filatterio che contiene l’essenza vitale del mago oscuro in essa contenuto.

Il romanzo narra del mago rinnegato da Ort che ha fatto della magia oscura la sua via: Shamak. Egli brama il potere e la conoscenza e pianifica di rubare all’Yggdrasil, albero della vita, la sua stessa essenza magica.

Da qui iniziano una serie di mutazioni del mondo che avverte la progressiva distruzione dell’equilibrio magico fra i nove mondi paralleli di cui è parte. Creature ritenute mitologiche si aggirano nei boschi portando morte e distruzione.

Senza il potere magico dell’Yggdrasil il mondo rischia di essere sconvolto: il piano di Shamak è di rubare la sua magia e distruggere gli dei per dare il via all’era degli uomini in cui egli stesso sarà il Signore assoluto.

Ancora una volta le Norne proveranno a tessere la tela del destino usando gli uomini per difendere il mondo stesso. Argail e Darhalin rischiano di perdere uno dei figli e l’unico modo per salvarlo è quello di curare l’Yggdrasil. La maschera e la spada saranno nuovamente indispensabili oggetti nelle mani di Argail, ma riprenderle non sarà semplice.

La storia è narrata con maestria e vi catturerà sino all’ultima pagina. Il cambiamento dei personaggi è una delle cose più riuscite del romanzo: tradimenti, atti di umanità e coraggio saranno il collante perfetto ad un fantasy di tutto rispetto.