Intervista a Luca Fornaciari

Abbiamo già pubblicato un articolo introduttivo sul primo libro di Luca Fornaciari dal titolo Le tre razze guerriere. Gli abbiamo chiesto la disponibilità ad intervistarlo e Luca ci ha detto subito di si, compatibilmente con i suoi numerosi impegni.

Le tre guerriere di Luca Fornaciari

Ecco a voi il testo completo dell’intervista.

Napoleonardo: Ciao Luca, grazie per averci concesso il tuo tempo per questa intervista. I lettori di warlandia.it sono sempre molto curiosi di conoscere i giovani autori come te che si dedicano alla scrittura. Dimmi, quando hai iniziato a scrivere?

Luca Fornaciari: Ciao Napoleonardo, sono io a ringraziare te e tutto lo staff e i lettori di Warlandia.it per avermi concesso questa splendida opportunità di raccontare un po’ di me e del mio nuovo romanzo. Ho iniziato a scrivere all’età di 16 anni proprio con il racconto Le Tre Razze Guerriere, distribuito nelle librerie a gennaio 2011. A quell’età leggevo e quasi “vivevo” una seconda vita tra le pagine di Tolkien, Terry Brooks e vari altri scrittori, immaginando i loro mondi fantastici e sognando di poter vivere un’avventura fantasy. Fu terminando di leggere proprio i racconti di Tolkien che mi resi conto che desideravo sperimentare qualcosa di mio, iniziando quindi subito a mettermi al lavoro sul romanzo che oggi trovate pubblicato. Da quel momento non ho più smesso di scrivere, ed è diventata oggi una passione irrinunciabile.

Napoleonardo: Ho letto qualcosa in giro sul web su di te e ho visto che ti occupi di informatica. A me non suona strano perché anche io coniugo le due passioni, ma vuoi spiegare ai lettori di warlandia.it come fai tu?

Luca Fornaciari: Se si rimane nei termini di passione, posso dire che l’informatica è altamente coniugabile con l’ambiente fantasy o con quello della scrittura. Online si trovano comunità di appassionati, consigli, informazioni e strumenti utili per affinare le proprie capacità. In termini lavorativi, nel mio ambito professionale, l’informatica occupa gran parte della giornata e mi costringe a dedicarmi alla scrittura soltanto la sera, nelle poche ore libere. Un compromesso necessario nell’impossibilità di dedicare la mia intera vita a questa splendida, ma poco remunerativa, arte.

Napoleonardo: Quanto tempo dedichi alla lettura?

Luca Fornaciari: Dedico sempre meno tempo di quanto vorrei alla lettura. Leggere non è mai sufficiente. Cerco di ritagliarmi nel quotidiano qualche spazio utile per leggere i miei libri, salvo essere in preparazione di un romanzo, dove le mie letture si concentrano quasi esclusivamente sulle dispense necessarie alla stesura del racconto. Quando scrivo una storia ambientata in un mondo reale, devo inevitabilmente attingere ad informazioni vere. Questo dettaglio mi obbliga a documentarmi molto su svariati ambiti, permettendomi di imparare cose che mai avrei immaginato di studiare nella vita.

Napoleonardo: Chi ti ha spinto a fare il tentativo di scrivere un vero romanzo e di pubblicarlo?

Luca Fornaciari: Come ho detto, è stato un pensiero scaturito naturalmente, uno stimolo che mi ha convinto a scrivere una storia. La pubblicazione è divenuto un desiderio secondario e direttamente correlato: nel momento in cui il mio racconto era terminato, il mio sogno più grande era automaticamente diventato quello di vederlo pubblicato e distribuito nelle librerie.

Napoleonardo: Sei uno scrittore che programma ogni dettaglio prima di buttarsi nella scrittura o preferisci partire da un’idea e poi farti trasportare da te stesso?

Luca Fornaciari: Per questo mio primo romanzo, ormai di vecchia data, ho seguito un’ispirazione continua, descrivendo liberamente gli eventi così come scaturivano liberi dalla mia immaginazione. Ovviamente alla prima stesura sono seguite molte revisioni e modifiche alla trama. Ho maturato poi nel tempo una preferenza verso la programmazione. Il mio prossimo romanzo, che spero possa uscire l’anno prossimo, è stato scritto programmando al millimetro ogni elemento, dove quindi la fase di prima scrittura era un passaggio successivo a molti altri di pianificazione.

Napoleonardo: Mi chiedo spesso come uno scrittore inventi i nomi dei mondi, dei luoghi e dei personaggi che fa vivere nei suoi romanzi. Ti sei mai posto la questione? Vuoi spiegarci la tua maniera di farlo?

Luca Fornaciari: Ne Le Tre Razze Guerriere, sebbene non abbia creato una rete strutturata di linguaggi tra i diversi popoli, ho tentato di seguire comunque una certa sonorità nei nomi propri a seconda della terra alla quale fanno riferimento. Quando devo inventare un nome semplicemente parto da una base spontanea, ragionando poi su una parola, assicurandomi che sia sonora e giusta al contempo per il personaggio a cui deve essere attribuita. Di fatto le invento, senza strani meccanismi. L’invenzione dei nomi è soltanto un’altra componente splendida della libertà totale di fantasticare che il fantasy permette.

Napoleonardo: Puoi spiegarci che relazione si crea fra chi scrive e i propri personaggi?

Luca Fornaciari: Ecco, questa domanda penso racchiuda tutte le motivazioni che mi hanno portato a continuare a scrivere. Sono convinto che iniziare a scrivere un racconto non sia molto complicato, mentre è difficile rimanere costanti e continuativi, impegnandosi ogni giorno a continuare l’opera, non perdendosi mai d’animo e persistendo a migliorarla e a rivederla. Il legame che si è creato tra me e i miei personaggi? Accorgersi di aver creato delle persone reali, che non esistevano prima del racconto che TU hai scritto. È un’emozione difficilmente paragonabile, è una magia che ti sprona a dare loro un seguito. Ad un certo punto diventi tu un loro appassionato, seguendo le avventure che compiono e guidandoli in un percorso che pare tracciarsi da solo.

Napoleonardo: Mi addentro nella domanda precedente: ti senti parte del racconto mentre lo scrivi?

Luca Fornaciari: Le Tre Razze Guerriere racchiude tutta la mia adolescenza, tutta la mia ingenuità di quell’età, tutta la bellezza che in quegli anni rivediamo nel mondo che ci circonda. Sì, nei racconti che scrivo parlo sempre più di me che del racconto vero e proprio. Chi mi conosce bene,sa che quelle parole, quelle vicende, ogni singola frase, riconduce effettivamente ad un mio pensiero reale, ad un mio modo di essere, ad una mia credenza. Il racconto è una grossa parte di me, capace di racchiudere segreti che rimarranno tali poiché parafrasati in un codice che ne nasconde ogni riferimento.

Napoleonardo: Quali sono i tuoi scrittori preferiti e in particolare nel genere fantastico o fantasy?

Luca Fornaciari: Cercherò di elencarti in ordine di preferenza gli scrittori fantasy ai quali sono più legato: per primo certamente J.R.R. Tolkien, artista, scrittore e uomo di cultura assolutamente insuperato. Ha inventato un genere, non solo una serie di racconti. Per secondo certamente Terry Brooks, degno erede e grande creativo: ha ospitato tutta la mia fantasia quando mi sono reso conto che di Tolkien, purtroppo, non avrei più potuto leggere nulla. Da qui l’elenco di altri scrittori che ho amato e apprezzato negli anni: Marion Zimmer Bradley, Licia Troisi, Bernard Cornwell e vari altri.

Napoleonardo: Pensi che proseguirai l’avventura dello scrivere?

Luca Fornaciari: Certo, come ti dicevo sono già al lavoro sul prossimo romanzo che spero possa essere presentato alle case editrici verso fine estate. Insieme a questo sto già seguendo diversi altri lavori che terminerò indicativamente nel corso del prossimo anno.

Napoleonardo: Pensi che il crescere possa portarti lontano dal fantasy o ti piace immaginarti un eterno giovane nel cuore (come me….)?

Luca Fornaciari: Il fantasy è un genere che ti cattura e ti rapisce per luoghi sempre nuovi e splendidi. Il mio prossimo lavoro non avrà un’ambientazione fantasy, così come diverse altre idee che sto maturando. Contemporaneamente so che continuerò sempre a creare nuove storie fantasy, affiancandole ad ogni altro mio lavoro.

Napoleonardo: Conosci il mondo di Warcraft o qualche videogame di ambientazione fantasy che ti abbia fatto impazzire come molti dei nostri iscritti a warlandia.it ?

Luca Fornaciari: Ho moltissimi amici che giocano a Warcraft, anche se personalmente ho sempre tentato di resistervi, consapevole del fatto che mi ci sarei completamente perduto. Un gioco con cui ho però passato interi anni di vita è stato Diablo 2, ed ora sono in trepida attesa del tanto annunciato terzo capitolo.

Napoleonardo: Scriveresti dei racconti brevi o ti trovi più a tuo agio nella scrittura di un romanzo articolato?

Luca Fornaciari: Il romanzo articolato rispecchia i miei gusti e concretizza la mia idea di scrittura. Mi piace strutturare la trama, preparare i personaggi, i colpi di scena. Adoro stendere le bozze dei capitoli per poi, soltanto allora, iniziare a scriverlo. Ho scritto qualche racconto breve, ma il romanzo articolato, che spesso riassume interi anni di lavoro, rappresenta tutto il mio amore per la scrittura.

Napoleonardo: Un po’ di GOSSIP non guasta mai…sei fidanzato?

Luca Fornaciari: Sì, sono fidanzato, ma preferisco mantenere i dettagli della vita privata tali!

Napoleonardo: Ultima domanda…con chi condividi questa tua passione dello scrivere e del fantasy in particolare.

Luca Fornaciari: Ho condiviso questa passione, che in realtà mi è stata trasmessa, con un mio amico d’infanzia, più un fratello acquisito, ormai. Si chiama Gianfranco, e con lui mi sono sempre confrontato riguardo i racconti che leggevo e le storie che scrivevo.  Recentemente poi, nella rielaborazione ultima del mio libro Le Tre Razze Guerriere, hanno contribuito preziosamente altre due importanti persone della mia vita: Roberto e Agnese, che ringrazio ancora una volta per l’enorme aiuto.

Napoleonardo: Carissimo Luca, sei stato simpatico e disponibile sin dall’inizio e ti voglio ringraziare per averci concesso l’intervista. Spero di avere presto tue notizie editoriali e ti auguro il meglio per la tua vita. Vuoi fare un saluto a tutti? Scrivi liberamente.

Luca Fornaciari: Rigrazio te, Napoleonardo, per la tua disponibilità e per avermi offerto l’occasione di spiegare a tutti voi un po’ di me. Un saluto affettuoso a tutti i lettori di Warlandia.it – Auguro a tutti voi di poter continuare a coltivare una passione splendida ed appassionante come il fantasy inteso in ogni sua forma. Ciao a tutti!

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