I monacelli

Enrico Di Giacomo

Anche l’Italia ha le sue creature leggendarie. Questa volta parliamo del monacello. Uso di preferenza il nome più diffuso nel centro-sud della penisola, tuttavia è bene sapere che questa creatura fa parte del folklore di tutte le regioni italiane, con nomi diversi nei vari dialetti.

Monacelli

Il monacello è un folletto delle case, che si diverte a fare dispetti alle persone e agli animali che le abitano. Di solito i monacelli sono creature legate a un luogo, ma non mancano leggende in cui seguono le persone perseguitate in tutti i loro spostamenti.

In Campania sono descritti come uomini alti un metro circa, che vestono il saio dei frati e che come quest’ultimi indossano i sandali. In altre regioni, invece, sono rappresentati come bambini di sette-otto anni, con indosso vestiti color tabacco e un curioso berretto a punta di colore rosso. In questo caso si crede che siano bambini morti senza Battesimo. Non mancano, comunque, leggende che li descrivono come vecchietti con la barba bianca.

Lo scherzo che prediligono è sedersi sul petto delle persone mentre dormono, in modo da renderne difficoltosa la respirazione. Frequenti ancora oggi le testimonianze di quanti dichiarano di essere stati loro vittime. In passato era possibile recedere da un contratto d’affitto senza pagare alcuna penale, se si poteva dimostrare che la casa affittata era posseduta da una di queste creature (legislazione napoletana del 1587).

Di norma i monacelli non sono malvagi, ma possono diventarlo se maltrattati. Anzi, possono donare a chi li sopporta i tesori di cui sono custodi.

Qualcuno ha tentato di spiegare scientificamente queste credenze parlando di flussi di energia intrappolati nelle case per motivi ancora inspiegabili.

A Napoli invece si pensa che la leggenda dei monacelli nacque nel Seicento, all’epoca della costruzione del nuovo acquedotto cittadino, quando i nani impiegati nei lavori di scavo vestivano vesti lunghe e si coprivano il capo con un elmetto metallico, che sembrava la chierica dei frati.

La spiegazione più credibile è che questi elementali di terra siano gli eredi dei Lari e dei Penati della tradizione romana antica e delle antiche credenze riguardo lo spirito Incubo.

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