Warcraft, Forse che si forse che no

Questo è quello che mi viene in mente parlando di Warcraft. E come mai?

L’albero del mondo in Warcraft 3

Sarà pure un gioco, ma è ovvio che coinvolge molto più della Ruota della Fortuna… Ed è solo questione di grafica? Io non credo.

Certo, il fatto che non ci sia Mike Bongiorno a presentarlo aiuta, e non è che si senta molto la mancanza delle vallette (secondo me le Driadi sono più affascinanti, e indubbiamente più intelligenti!). E allora?

Si può giocare on line, conoscendo gente diversa e molte volte decisamente strana… Un punto per Warcraft.

Non ci sono interruzioni pubblicitarie (a parte le mamme, o le fidanzate, che ogni tanto, esasperate, darebbero volentieri fuoco al pc)… Un punto per Warcraft.

Non è mai uguale, non ci sono schemi stupidi che non riesci a superare perché il protagonista ha le gambe troppo corte per saltare un fosso… Un altro punto per Warcraft.

Ma… Ma, ma…

Dal mio punto di vista, cioè quello di una 24enne un po’ ipercritica, è un ammasso di testosterone quasi insopportabile…

Ci sono pochissime ragazze che giocano e in chat più di una volta mi è capitato di sentire commenti volgari e offensivi da parte di ragazzini frustrati perché il loro poster di Aida Yespica non è in grado di prendere vita e saltare nel letto…

Ovviamente bisogna fare le dovute eccezioni, non sentitevi tutti coinvolti (coda di paglia?).

C’è anche gente un po’ più matura, vuoi per l’età, vuoi perché sono miracolati, che pensa a giocare e divertirsi, senza atteggiamenti fastidiosi verso chi è agli inizi o chi è, manco a dirlo, di sesso diverso.

Oddio!! Ho detto sesso… Scusatemi e rimettete a posto gli ormoni, volevo dire di genere diverso.

Io personalmente gioco perché è divertente, perché mi permette ogni tanto di staccare dalla realtà ed entrare in un posto dove non ci sono libri da studiare, panni da stendere, conflitti familiari.
Ma questo non vuol dire che il mondo di Warcraft e in particolare quello di battle.net sia un mondo a parte, sconnesso dalla realtà e dalla nostra cultura.

Zitti tutti che mi è venuto un pensiero illuminante (se lo propongo per la tesi mi mettono la lode!)…

Battle.net è solo la trasposizione virtuale dell’impianto sociale e delle reti culturali in cui si inserisce il vivere quotidiano delle popolazioni, come la nostra, in cui lo Stato moderno (quello emerso in Europa dalla rivoluzione francese, tanto per dire) si è istallato nella società facendo emergere alcuni valori e nascondendone altri.

La nostra stessa storia, l’apertura forzata verso l’esterno che le nostre società hanno subito, hanno portato a questo sistema di valori… E questi sono tutti riproposti on line.

La cosa che mi shocka, è che tra tutti i valori che potevate scegliere, avete pescato proprio quelli che sono a fondamento società dove il primo attributo del potere e il suo stesso motivo di esistere è la coercizione.

Cioè, detto in parole povere… Perché la metà dai giocatori ha nick che evocano potenze naturali o sovrannaturali, perché dovete essere master di qualcosa e lord di qualcos’altro? Ma da dove cavolo arrivano i commenti che si leggono nei profili…

Purtroppo anche qui nel nostro sito leggo frasi che mi piacciono poco. Tipo “I deboli devono morire”. Mi è venuta in mente quella ma potevo prenderne altre…

Comunque questo tipo di frasi, anche se non necessariamente devono rispecchiare il pensiero reale di chi le usa (ma sarebbe auspicabile che la gente scrivesse quello che pensa e non spot pubblicitari), son proprio il sintomo di quello che dicevo prima…

Questa cultura del più forte che dilaga… Credete davvero che vincere una partita contro un lvl 38 possa migliorare la vostra esistenza e dimostrare che siete migliori?

A me piace battle.net, e mi piace giocare, e mi piacciono pure alcune delle persone che trovo on line, ma forse sarebbe il caso di rivedere un attimo la scala di valori da applicare.

La cosa peggiore del gioco è proprio questa, che parte dei giocatori lo vedono come una cosa più reale di quello che è e fanno del gioco stesso un campo di battaglia ideologico, una prova di forza a suon di motti il più delle volte totalmente fuori luogo, non solo per quanto riguarda l’educazione personale, ma per l’educazione sociale che dovrebbe essere un po’ più elevata di quello che si vede in battle.net.

Per dirla facile: se dei marziani arrivassero giù e si facessero un giro on line, probabilmente penserebbero, primo, che io sono da rinchiudere (ma questo lo pensa già parte della gente che conosco) e secondo, che viviamo nel medioevo.

Ok… Piccolo sfogo, decisamente attinente a Warcraft, ma che piacerà comunque poco a qualcuno.
Per questo vorrei ripetere che non tutti, fortunatamente, sono coinvolti, ma che si può lo stesso migliorare un pochino l’ambiente di gioco.

Asfaloth metafisica e antropologa