Non si sa bene chi lo generò. Forse era figlio di Ortro e di Echidna oppure era fratellastro di Ercole. Si sa, però, che fu uno dei mostri inviati da Era per distruggere il fortissimo semidio. Viveva in una grotta nei pressi di Nemea, nella Grecia meridionale. Era di proporzioni enormi e la sua pelle era invulnerabile. Perseguitava gli abitanti dell’Argolide, sterminando anche le loro greggi. Ercole lo affrontò con tutte le armi a sua disposizione, ma tutte si frantumarono a contatto della sua pelliccia. Nello scontro il semidio perse un dito e fu ferito al petto, tanto che dovette disfarsi dell’armatura. Riuscì a strangolare il mostro solo dopo un violento corpo a corpo nella sua tana.
Da quel giorno la sua pelle divenne la sua armatura. Per lacerarla dovette utilizzare gli artigli del leone, perché ogni altro arnese risultò inutile.
Gli dei dell’Olimpo, per eternare la memoria di essere così forte, lo trasformarono nella costellazione del Leone.
Il cinghiale di Erimanto, invece, era un mostro che terrorizzava gli abitanti dell’Arcadia. Con lui Ercole fu più clemente, perché lo catturò vivo e lo portò in catene a Euristeo, che alla sua vista di nascose in un dolio.