Icecrown Citadel
Diciamo subito che entrare qui dentro è un suicidio. E’ la casa del Re Lich piena di sudditi pronti a lanciarsi contro chiunque voglia bussare alle sue porte e si getti dentro armi in mano.
Nessuna delle battaglie combattute a Northrend contro le armate del Flagello è stata veramente decisiva per la vittoria contro il Re Lich. E dunque Tirion Fordring e il suo Argent Crusade, insieme a Darion Mograine e i Knights of the Ebon Blade, si uniscono in un solo ordine e formano l’Ashen Verdict. La coalizione più potente di Northrend, che racchiude anche i campioni dell’Alleanza e dell’Orda ha il solo scopo di entrare a Icecrown e uccidere il padrone di casa. Ma come si è detto è un suicidio…

Icecrown Citadel può essere affrontata in due versioni: da 10 o 25 uomini. In entrambi i casi ci saranno ben 12 eventi, affrontabili ancora o in Normal o in Heroic Mode. Ovviamente le differenze si fanno sentire anche in ambito di loot.
Non ci sono attunement per entrare, ma comunque per sbloccare le versioni Heroic di entrambi i tipi di instance bisogna aver ucciso il Re Lich in modalità Normal prima.
Dopo aver quindi affrontato i tre dungeon che compongono le Frozen Halls, si entrerà nel cuore della cittadella. All’inizio bisogna semplicemente salire verso l’alto eliminando ogni nemico che si oppone: il primo a tirare le cuoia è Lord Marrowgar, una figura assemblata da ossa che provengono dai suoi stessi soldati. In seguito Lady Deathwhisper accoglierà la manica di scalmanati che si saranno spinti troppo oltre. Lei prova anche a fare i convenevoli di casa, tentando di distogliere i guerrieri dalla loro impresa offrendogli la vita eterna al servizio del Re Lich, ma i guerrieri anche abbastanza brutalmente rifiutano l’offerta e vanno avanti.

Saliti verso l’alto troveranno uno spazio aperto, ma nessuna panchina per sedersi e riposarsi: le Rampart of Skull. Bisognerà entrare in una navicella che condurrà ancora più in alto, ma qui Orda e Alleanza guidati da Saurfang e Muradin Bronzebeard, se le daranno di santa ragione per vedere chi ce l’ha più lungo per riuscire poi a gareggiare contro il Re Lich. Soltanto una delle due fazioni quindi avrà l’onore di affrontare per prima il Re Lich in una battaglia inedita. Tuttavia la stada stavolta viene ostacolata da un altro Saurfang, il figlio del comandante dell’Orda, che è passato al lato oscuro della forza. Dopo una dura battaglia, il gruppo avanza verso il Re Lich entrando nelle cosiddette Cromson Halls. Questo è in pratica il quartier generale di un losco gruppo di elfi non-morti che aiutano il Re Lich. Bisognerà uccidere quattro tizi dai nomi improbabili: Valanar, Keleseth, Taldaram e la loro regina Lana’thel. Neanche il tempo di risposare e si accede ad un’altra sezione di Icecrown, Plagueworks. E’ qui dove Arthas gioca all’allegro chirurgo e si diverte a fare esperimenti sui suoi sudditi. Ne vegono fuori dei mostri abominevoli, che ovviamente non vi daranno tè e pasticcini, anzi tenteranno di uccidervi: Festergut, Rotface e il loro maestro Putricide. La missione è quasi conclusa, manca ancora poco. Il Re dei Lich, da buon padrone di casa, non può trattenersi ora dallo sguinzagliare contro gli intrusi i suoi due cani da guardia. Peccato che, in perfetto stile non-morto, non si tratta di cani, ma di due Draghi, uno dei ghiacci e l’altro verde. Al secolo Sindragosa e Valithria Dreamwalker, due che daranno filo da torcere all’intero Ashen Verdict. Sfiniti e pieni di sangue, i guerrieri intravedono la fine delle loro sofferenze, la morte in persona.
Neanche il tempo di arrivare al piedistallo del Re Lich, neanche il tempo di guardarsi intorno ed esclamare<diamine, siamo=”” arrivati=”” fino=”” a=”” qua=”” rischiando=”” di=”” morire=”” ogni=”” volta,=”” non=”” moriremo=”” certo=”” ora!=””>che il Re Lich decide finalmente di alzarsi dal suo trono, e fa una strage. Ovviamente i migliori guerrieri riusciranno a fronteggiare il suo assalto, magari riusciranno a resistergli almeno dieci minuti…ma pochissimi o nessuno riusciranno a sopravvivergli.