Gli interrotti di Veronica Vantini (recensione)

Oggi vi propongo una raccolta di racconti dal titolo GLI INTERROTTI edito da BOOKTRIBU con cui collaboriamo da qualche tempo e da cui abbiamo ricevuto tanti bei libri.

Storie di personaggi spesso borderline, con dinamiche difficili, che si inceppano a un certo punto della loro vita e poi ripartono. Alcuni rinascono dalle ceneri di uno sbaglio, di un incidente, di un limite. Altri non sono mai nati veramente. La vita li accomuna, in un ingranaggio non sempre ben oliato. Si districano tra pennellate di diverse normalità. Cadono nel fango e si rialzano, verso una redenzione che li rende carismatici, quasi religiosi.

Partiamo dal titolo della raccolta che è si per sé una scelta particolare per una raccolta di racconti. Nell’introduzione, di Luisa Patta, viene spiegato il senso dell’interruzione che è insita nel racconto delle vite. Si tratta di racconti brevi e, in alcuni casi, brevissimi. Poche righe, alcune quasi delle poesie, altri dei veri e propri racconti brevi.

Il libro è suddiviso in tre parti:

  • – l’infanzia
  • – l’età adulta
  • – l’anziano

I racconti sono diversissimi tra loro. Alcuni sono molto tristi e duri per via dei temi trattati. Si passa da piccole fiabe un po’ noir a storie sull’Olocausto. Nel primo blocco di racconti si sente molto la presenza e la mancanza della figura della madre. In alcuni racconti c’è un padre che non sempre è una figura positiva. Ci sono molti riferimenti a violenze, sofferenze e percorsi complessi visti come da un bambino. Ci sono, per fortuna, anche racconti di amori infantili: teneri e puri come solo i bambini sanno essere.

Leggendo mi sono chiesto il perché di questo feel che collega tutti i racconti dell’infanzia. Come se l’autrice, Veronica Vantini, volesse liberarsi da un peso di storie che hanno attraversato direttamente o indirettamente la sua vita.

In “La bimba che sognava la luna” c’è tutto il maschilismo e la violenza di cui la nostra società è capace. In poche righe vengono raccontate le emozioni di una madre e della sua bambina, la paura della violenza e la presenza opprimente di un maschio che non si può definire uomo o padre.

Nella parte adulta i racconti si fanno anche più duri, ma alcuni sono dolcissimi. Proprio uno di fronte l’altro convivono due racconti di una sola pagina ciascuno, per certi versi sembrano racconti opposti e messi insieme di proposito. Si tratta di:

  • I cattivi non hanno vergogna che mostra quanto orribili possono essere le persone che scelgono volontariamente di causare dolore e vergogna negli altri
  • Il profumo di un bacio che, al contrario, mostra la dolcezza di un istante nella vita di una donna diversa che misura il mondo con gli odori

Ci sono tante storie e così tante emozioni in questa sezione che alcuni devi per forza rileggerli per entrare nel giusto modo in contatto con quello che l’autrice vuole dire. E poi c’è così tanta diversità, alternanza di emozioni che se li leggi tutti di fila ti perdi qualcosa. Meglio INTERROMPERSI…come il titolo suggerisce involontariamente a chi legge…per non fare indigestione di emozioni.

Fra i tanti racconti uno mi ha colpito moltissimo. Si intitola La casa di cartone parla dell’incontro fra anime affini, una delle quali appartiene ad un mondo che di solito evitiamo, quello degli ultimi. Un barbone che legge uno dei massimi capolavori del 900…storia bellissima anche se brevissima.

L’ultima parte è quella dedicata agli anziani ed è la più breve. Contiene un racconto che ribalta il punto di vista e mostra come una donna anziana che ha perso lucidità possa vedere il mondo e le persone che le sembrano chiedere sempre le stesse cose, fa tenerezza e fa pensare a come potremmo diventare un giorno. Molti di noi allontanano l’idea, ma la vita è un percorso e, per chi ci arriva, la senilità è una fase dello stesso.

L’autrice coglie dettagli e sfumature di un momento della vita che non ha ancora vissuto, ma che ha osservato negli altri. Mette in risalto le fragilità, ma anche la dolcezza e la consapevolezza di chi è anziano e ha un vissuto diverso da chi è giovane.

La storia più tenera dell’ultimo blocco è quella sul Babbo Natale smemorato.

Tanti racconti, tanti personaggi, emozioni e bruschi cambi di ritmo narrativo che interrompono di continuo il flusso di pensieri che nascono nel cuore di chi legge.