Senzanome di Mirfet Piccolo (recensione)

Tempo fa ho ricevuto in dono un libro dalla copertina essenziale e con un titolo a dir poco strano….il libro si intitola, infatti, SENZANOME di Mirfet Piccolo.

A lungo è rimasto sul mio comodino a prendere polvere, ma mi incuriosiva tanto e ho, finalmente, trovato il coraggio di leggerlo: bellissimo e tremendo!

Ringrazio Cristina Capuana per avermelo donato! #bastaviolenza

SENZANOME è un romanzo edito da GIULIO PERRONE EDITORE che confeziona, ancora una volta, un prodotto davvero profondo.

Tenendo fede alla sua idea, l’autrice sceglie di non dare nomi a nessuno dei suoi personaggi. Una scelta faticosa per chi legge, ma immagino ancor di più per chi scrive. La bambina protagonista del romanzo è figlia di una donna acida, violenta nei modi, nelle azioni e nella parola. Usa di continuo parolacce per offendere la figlia ancora molto piccola, l’accusa di ogni suo male e le attribuisce il peso di tutti i suoi guai. Il padre è andato via e le ha lasciate povere e nei guai.

La madre è un personaggio fra il triste e il terribilmente cattivo. Come può una madre fare le cose che fa questa donna a sua figlia? A stento si immagina una donna che possa farle ad un’altra qualsiasi creatura.

SENZANOME di Mirfet Piccolo

La bambina è raccontata attraverso dei post-it scritti da lei stessa nel suo passato. Ci sono tutte le fasi della sua vita sin da quando era molto piccola a quando diverrà una donna e una madre a sua volta. Una madre che farà di tutto per tenere sua figlia al riparo da tutto il male del mondo e che proverà a creare per la sua piccola creatura, tutto un contesto di amore e di bei ricordi cercando di non commettere nessuno degli errori commessi su di lei.

Una storia difficile di abusi psicologici, fisici, verbali. Una donna che incontra comunque persone positive nella sua vita. Ogni tanto la narrazione si sposta in un presente non ben precisato e si stenta a credere che la donna che accudisce con tanto amore sua figlia possa essere la bimba del racconto del passato.

Una storia di crescita personale, d’amore e d’odio, di riscatto.

L’ho letta in un fiato anche se è molto dura e mi ha fatto soffrire.